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Lerici è una cittadina adagiata sul piccolo golfo a cui dà il nome, affacciata sul più ampio golfo di La Spezia, con Portovenere e le isole di Palmaria e Tino a farle da sfondo | Lerici è una cittadina adagiata sul piccolo golfo a cui dà il nome, affacciata sul più ampio golfo di La Spezia, con Portovenere e le isole di Palmaria e Tino a farle da sfondo | ||
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Da Castello a Castello, per i tipici “carugi” alle piazze affacciate sul mare, la Chiesa di San Rocco, il verde dei giardini e la deliziosa frescura dell'Orto dei Frari, il complesso delle scuole e del Palazzo Comunale - la cui piazza andrebbe pedonalizzata - poi di nuovo lungo il mare, l'Erbetta, il lido e poi la Venere azzurra, luogo cerniera della passeggiata e punto di ingresso a Villa Marigola, per proseguire fino a San Terenzo, la marina ed il borgo. | Da Castello a Castello, per i tipici “carugi” alle piazze affacciate sul mare, la Chiesa di San Rocco, il verde dei giardini e la deliziosa frescura dell'Orto dei Frari, il complesso delle scuole e del Palazzo Comunale - la cui piazza andrebbe pedonalizzata - poi di nuovo lungo il mare, l'Erbetta, il lido e poi la Venere azzurra, luogo cerniera della passeggiata e punto di ingresso a Villa Marigola, per proseguire fino a San Terenzo, la marina ed il borgo. | ||
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Lerici è afflitta da una carenza strutturale a livello viabilistico ed infrastrutturale derivanti da uno sviluppo disorganico avvenuto sotto la spinta di forti interessi speculativi; nel contempo, è mancata una progettazione dell'accoglienza dei turisti o visitatori, una carenza che rappresenta uno dei tanti volti della crescita disorganica, indifferente ai valori territoriali e paesaggistici. | Lerici è afflitta da una carenza strutturale a livello viabilistico ed infrastrutturale derivanti da uno sviluppo disorganico avvenuto sotto la spinta di forti interessi speculativi; nel contempo, è mancata una progettazione dell'accoglienza dei turisti o visitatori, una carenza che rappresenta uno dei tanti volti della crescita disorganica, indifferente ai valori territoriali e paesaggistici. | ||
I parcheggi della Venere Azzurra e “la Vallata” rappresentano per chi vuole visitare Lerici una tappa obbligata; a questo non corrisponde una adeguata attenzione al visitatore ed una valorizzazione di quella che potrebbe essere una grande opportunità di promozione, di informazione e di cultura. | I parcheggi della Venere Azzurra e “la Vallata” rappresentano per chi vuole visitare Lerici una tappa obbligata; a questo non corrisponde una adeguata attenzione al visitatore ed una valorizzazione di quella che potrebbe essere una grande opportunità di promozione, di informazione e di cultura. | ||
E' un luogo non risolto – un non-luogo. E' a Lerici ma potremmo essere in qualunque altro posto; un luogo privo di identità e di memoria. I valori paesaggistici sono annientati; chi vi giunge non ha punti di orientamento e molti, volendo accedere al mare, si dirigono nella direzione opposta! | E' un luogo non risolto – un non-luogo. E' a Lerici ma potremmo essere in qualunque altro posto; un luogo privo di identità e di memoria. I valori paesaggistici sono annientati; chi vi giunge non ha punti di orientamento e molti, volendo accedere al mare, si dirigono nella direzione opposta! | ||
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Nelle aree retrostanti, residuali, sono collocate alcune strutture sportive, non bene inserite e di scarso valore architettonico; più a monte un vasto complesso di recente costruzione, mai ultimato, e profonde alterazioni morfologiche dei terreni finalizzate alla costruzione di ulteriori fabbricati, costruzione poi mai avvenuta. | Nelle aree retrostanti, residuali, sono collocate alcune strutture sportive, non bene inserite e di scarso valore architettonico; più a monte un vasto complesso di recente costruzione, mai ultimato, e profonde alterazioni morfologiche dei terreni finalizzate alla costruzione di ulteriori fabbricati, costruzione poi mai avvenuta. | ||
Poco razionale l'utilizzo dell'area a parcheggio, con un ridotto numero di posti auto se relazionato alla sua superficie. Critici gli aspetti ambientali, di mitigazione visiva e microclimatica, anche a causa della totale assenza di verde arboreo; nel periodo estivo il parcheggio si trasforma in una lastra infuocata che non offre il minimo riparo, con forte discomfort per gli utenti e ricadute notevoli sul microclima anche circostante - fenomeno noto come “isola di calore”. | Poco razionale l'utilizzo dell'area a parcheggio, con un ridotto numero di posti auto se relazionato alla sua superficie. Critici gli aspetti ambientali, di mitigazione visiva e microclimatica, anche a causa della totale assenza di verde arboreo; nel periodo estivo il parcheggio si trasforma in una lastra infuocata che non offre il minimo riparo, con forte discomfort per gli utenti e ricadute notevoli sul microclima anche circostante - fenomeno noto come “isola di calore”. | ||
Orograficamente l'area, molto vasta, si presenta come un lieve declivio verso il mare, con una vista spettacolare sul Golfo dei Poeti; vista occultata però da strutture private, anche di recente costruzione. | Orograficamente l'area, molto vasta, si presenta come un lieve declivio verso il mare, con una vista spettacolare sul Golfo dei Poeti; vista occultata però da strutture private, anche di recente costruzione. | ||
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+ | ==Strategie progettuali== | ||
+ | Il progetto di Rigenerazione urbana individua nelle due aree a parcheggio della Venere Azzurra e della Vallata un luogo fulcro, da trasformarsi da “non luogo” a luogo simbolo; luogo di memoria, luogo di informazione e quindi di consapevolezza, luogo di incontro e di armonia, luogo di connessione con il territorio e con il mare; un Luogo Ri-Trovato, di riferimento e di orientamento per il visitatore, nella prospettiva di uno sviluppo turistico informato e, quindi, attento e sostenibile; un luogo dove il turismo incontra il territorio, la sua cultura, la sua memoria, la sua gente. | ||
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In tempi recenti si è sviluppato un acceso dibattito su alcune tematiche legate al territorio, che ha visto commercianti ed esercenti contrapposti ai cittadini residenti, con il turista grande assente. E' apparso ineluttabile l'assenza di una idea condivisa di città e la necessità di tracciare un percorso costruttivo; un processo che conduca alla ricostruzione della memoria e dell'identità del luogo - sopraffatte dalle molteplici istanze che non hanno trovato una forma di armoniosa convivenza - rinnovate in un disegno che le ricomponga in un quadro riconoscibile, identitario. | In tempi recenti si è sviluppato un acceso dibattito su alcune tematiche legate al territorio, che ha visto commercianti ed esercenti contrapposti ai cittadini residenti, con il turista grande assente. E' apparso ineluttabile l'assenza di una idea condivisa di città e la necessità di tracciare un percorso costruttivo; un processo che conduca alla ricostruzione della memoria e dell'identità del luogo - sopraffatte dalle molteplici istanze che non hanno trovato una forma di armoniosa convivenza - rinnovate in un disegno che le ricomponga in un quadro riconoscibile, identitario. | ||
A fronte delle singole istanze e problematicità è essenziale la necessità di una visione complessiva, che le sappia raccogliere in un unico disegno, restituendo una risposta esauriente. L'efficacia della risposta deriva proprio dal suo non dividersi sui vari aspetti ma, abbracciandoli tutti, nel sublimarli in una immagine, una visione di città, promuovendo un contesto culturale in cui si ricomprenda la necessità di una visione e quindi di una capacità progettuale, salvando le nostre città e le nostre campagne dalla sterile logica della Norma, della “governace”; siamo sopraffatti dalla burocrazia anche perché abbiamo perso capacità di visione. | A fronte delle singole istanze e problematicità è essenziale la necessità di una visione complessiva, che le sappia raccogliere in un unico disegno, restituendo una risposta esauriente. L'efficacia della risposta deriva proprio dal suo non dividersi sui vari aspetti ma, abbracciandoli tutti, nel sublimarli in una immagine, una visione di città, promuovendo un contesto culturale in cui si ricomprenda la necessità di una visione e quindi di una capacità progettuale, salvando le nostre città e le nostre campagne dalla sterile logica della Norma, della “governace”; siamo sopraffatti dalla burocrazia anche perché abbiamo perso capacità di visione. | ||
La proposta nasce dall'ascolto, dall'ascolto del luogo, dei suoi racconti a volte interrotti, della sua memoria, tentando di ricucire le varie istanze e problematicità in un quadro complessivo, nel quadro della storia del territorio, della sua memoria e della ricerca della sua identità; la proposta si pone come base di lavoro, costruttiva, e più che promuovere una soluzione in particolare vuole proporre innanzitutto un metodo, una modalità di approccio, che rappresenta uno dei carattere innovativi della proposta progettuale. | La proposta nasce dall'ascolto, dall'ascolto del luogo, dei suoi racconti a volte interrotti, della sua memoria, tentando di ricucire le varie istanze e problematicità in un quadro complessivo, nel quadro della storia del territorio, della sua memoria e della ricerca della sua identità; la proposta si pone come base di lavoro, costruttiva, e più che promuovere una soluzione in particolare vuole proporre innanzitutto un metodo, una modalità di approccio, che rappresenta uno dei carattere innovativi della proposta progettuale. | ||
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La bellezza ma anche la fragilità del territorio lericino, le sue peculiarità e le condizioni fisiche invocano un turismo di qualità: un turismo attento, consapevole – informato, quindi sostenibile. Uno dei fattori di innovazione della proposta è l'introduzione, all'interno delle strategie di sostenibilità, di un fattore, determinante: il “fattore umano”; è convincimento che non sarà l'ennesimo dispositivo/telecomando a salvare il pianeta dal degrado e dall'auto-distruzione ma innanzitutto un'azione culturale. | La bellezza ma anche la fragilità del territorio lericino, le sue peculiarità e le condizioni fisiche invocano un turismo di qualità: un turismo attento, consapevole – informato, quindi sostenibile. Uno dei fattori di innovazione della proposta è l'introduzione, all'interno delle strategie di sostenibilità, di un fattore, determinante: il “fattore umano”; è convincimento che non sarà l'ennesimo dispositivo/telecomando a salvare il pianeta dal degrado e dall'auto-distruzione ma innanzitutto un'azione culturale. | ||
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Anche in questo senso la proposta vuole essere e presentarsi come una base di lavoro, costruttivo e sostenibile. | Anche in questo senso la proposta vuole essere e presentarsi come una base di lavoro, costruttivo e sostenibile. | ||
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Versione corrente delle 18:00, 7 gen 2019
RELAZIONE DESCRITTIVA
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il contesto
Lerici è una cittadina adagiata sul piccolo golfo a cui dà il nome, affacciata sul più ampio golfo di La Spezia, con Portovenere e le isole di Palmaria e Tino a farle da sfondo Lo scrittore Henry James così descrive la località: “Questa baia è davvero incantevole; circondata da colline boscose tra il verde ed il grigio, verso il mare ha il suo porto vanamente difeso da un antico e meraviglioso castello in rovina, proteso su un ardito promontorio all'altra estremità. Il luogo è un classico per tutti i viaggiatori inglesi, poiché, giusto nel mezzo della conca della baia, si trova una piccola villa, ora deserta, in cui Shelley passò gli ultimi anni della sua breve esistenza” 1. Shelley stesso descrive il luogo come “Soave e sublime scenario del Golfo di La Spezia”; uno scenario paesaggistico di grande valore la cui forza ancora oggi prevale sull'azione indiscriminata del genere umano; un patrimonio di notevole bellezza solo in parte contaminato dal Caos urbanistico, frutto dell'attività edilizia fortemente speculativa degli ultimi decenni. La passeggiata a mare è' il fil-rouge che interconnette tutti i punti notevoli, ed i singoli luoghi al mare; da sempre la vera attrazione di Lerici, che la proposta esalta nel suo ruolo di tessuto connettivo e di narrazione. Da Castello a Castello, per i tipici “carugi” alle piazze affacciate sul mare, la Chiesa di San Rocco, il verde dei giardini e la deliziosa frescura dell'Orto dei Frari, il complesso delle scuole e del Palazzo Comunale - la cui piazza andrebbe pedonalizzata - poi di nuovo lungo il mare, l'Erbetta, il lido e poi la Venere azzurra, luogo cerniera della passeggiata e punto di ingresso a Villa Marigola, per proseguire fino a San Terenzo, la marina ed il borgo.
Gli aspetti contestuali a tema
Lerici è afflitta da una carenza strutturale a livello viabilistico ed infrastrutturale derivanti da uno sviluppo disorganico avvenuto sotto la spinta di forti interessi speculativi; nel contempo, è mancata una progettazione dell'accoglienza dei turisti o visitatori, una carenza che rappresenta uno dei tanti volti della crescita disorganica, indifferente ai valori territoriali e paesaggistici. I parcheggi della Venere Azzurra e “la Vallata” rappresentano per chi vuole visitare Lerici una tappa obbligata; a questo non corrisponde una adeguata attenzione al visitatore ed una valorizzazione di quella che potrebbe essere una grande opportunità di promozione, di informazione e di cultura. E' un luogo non risolto – un non-luogo. E' a Lerici ma potremmo essere in qualunque altro posto; un luogo privo di identità e di memoria. I valori paesaggistici sono annientati; chi vi giunge non ha punti di orientamento e molti, volendo accedere al mare, si dirigono nella direzione opposta! Nelle aree retrostanti, residuali, sono collocate alcune strutture sportive, non bene inserite e di scarso valore architettonico; più a monte un vasto complesso di recente costruzione, mai ultimato, e profonde alterazioni morfologiche dei terreni finalizzate alla costruzione di ulteriori fabbricati, costruzione poi mai avvenuta. Poco razionale l'utilizzo dell'area a parcheggio, con un ridotto numero di posti auto se relazionato alla sua superficie. Critici gli aspetti ambientali, di mitigazione visiva e microclimatica, anche a causa della totale assenza di verde arboreo; nel periodo estivo il parcheggio si trasforma in una lastra infuocata che non offre il minimo riparo, con forte discomfort per gli utenti e ricadute notevoli sul microclima anche circostante - fenomeno noto come “isola di calore”. Orograficamente l'area, molto vasta, si presenta come un lieve declivio verso il mare, con una vista spettacolare sul Golfo dei Poeti; vista occultata però da strutture private, anche di recente costruzione.
Strategie progettuali
Il progetto di Rigenerazione urbana individua nelle due aree a parcheggio della Venere Azzurra e della Vallata un luogo fulcro, da trasformarsi da “non luogo” a luogo simbolo; luogo di memoria, luogo di informazione e quindi di consapevolezza, luogo di incontro e di armonia, luogo di connessione con il territorio e con il mare; un Luogo Ri-Trovato, di riferimento e di orientamento per il visitatore, nella prospettiva di uno sviluppo turistico informato e, quindi, attento e sostenibile; un luogo dove il turismo incontra il territorio, la sua cultura, la sua memoria, la sua gente.
una visione di città
In tempi recenti si è sviluppato un acceso dibattito su alcune tematiche legate al territorio, che ha visto commercianti ed esercenti contrapposti ai cittadini residenti, con il turista grande assente. E' apparso ineluttabile l'assenza di una idea condivisa di città e la necessità di tracciare un percorso costruttivo; un processo che conduca alla ricostruzione della memoria e dell'identità del luogo - sopraffatte dalle molteplici istanze che non hanno trovato una forma di armoniosa convivenza - rinnovate in un disegno che le ricomponga in un quadro riconoscibile, identitario. A fronte delle singole istanze e problematicità è essenziale la necessità di una visione complessiva, che le sappia raccogliere in un unico disegno, restituendo una risposta esauriente. L'efficacia della risposta deriva proprio dal suo non dividersi sui vari aspetti ma, abbracciandoli tutti, nel sublimarli in una immagine, una visione di città, promuovendo un contesto culturale in cui si ricomprenda la necessità di una visione e quindi di una capacità progettuale, salvando le nostre città e le nostre campagne dalla sterile logica della Norma, della “governace”; siamo sopraffatti dalla burocrazia anche perché abbiamo perso capacità di visione. La proposta nasce dall'ascolto, dall'ascolto del luogo, dei suoi racconti a volte interrotti, della sua memoria, tentando di ricucire le varie istanze e problematicità in un quadro complessivo, nel quadro della storia del territorio, della sua memoria e della ricerca della sua identità; la proposta si pone come base di lavoro, costruttiva, e più che promuovere una soluzione in particolare vuole proporre innanzitutto un metodo, una modalità di approccio, che rappresenta uno dei carattere innovativi della proposta progettuale.
La proposta
La bellezza ma anche la fragilità del territorio lericino, le sue peculiarità e le condizioni fisiche invocano un turismo di qualità: un turismo attento, consapevole – informato, quindi sostenibile. Uno dei fattori di innovazione della proposta è l'introduzione, all'interno delle strategie di sostenibilità, di un fattore, determinante: il “fattore umano”; è convincimento che non sarà l'ennesimo dispositivo/telecomando a salvare il pianeta dal degrado e dall'auto-distruzione ma innanzitutto un'azione culturale. File:L3.jpg Il progetto in sintesi si compone di diversi interventi, tra i quali: Ri-naturalizzazione e riqualificazione paesaggistica del Parcheggio “la Vallata”, - oggi vuoto urbano desolante e microclimaticamente negativo - mediante una copertura verde e la piantumazione di essenze arboree. L'accesso prioritario a Lerici è e deve rimanere il parcheggio “La Vallata” nobilitato a centro di accoglienza , luogo informativo a connotazione culturale rivolto a turisti e visitatori; la soluzione, nella sua semplicità espressiva è un atto di memoria delle tante vele lasciate ad asciugare od utilizzate come ombreggiante durante lo stazionamento nei porti; la copertura verde è anche un dispositivo, eccellente, di mitigazione bioclimatica e di re-inserimento nel paesaggio dell'ampia area a parcheggio, che oggi si presenta come una dolorosa ferita nell'ambito paesaggistico; strutturazione di un percorso pedonale che guidi ed orienti il visitatore mediante la creazione di un centro accoglienza – focal-point – che si configuri anche come elemento visivo di riferimento e di memoria; un grande battello, pronto per il varo, è immagine simbolo del punto informativo e di servizio al turista, punto di riferimento visuale, simbolizzazione dell'antico legame tra Lerici e la sua Marineria in memoria dei tanti battelli realizzati nell'attuale Piazza Garibaldi e del legame di Lerici con il mare; una suggestione di quello che è stata la storia di Lerici: una storia di mare e di marinai. La conformazione architettonica è solo suggerita nel suo carattere evocativo; riqualificazione delle strutture sportive mediante un disegno urbanistico ordinato e la ristrutturazione del complesso natatorio della Venere Azzurra; ridisegno delle aree verdi, che si protendono e ritornano a lambire il mare, recuperando un segno distintivo del paesaggio ligure; riqualificazione dell'area della Venere Azzurra con la creazione di un Anfiteatro verde affacciato sul mare, dal quale poter godere la vista del Golfo ed ammirare splendidi tramonti; l'attuale parcheggio viene interrato, al di sotto dell'Anfiteatro, consentendo il recupero degli straordinari valori paesaggistici; riqualificazione della passeggiata con la creazione di una terrazza sul mare come punto notevole.
Il progetto vuole essere in parte di rottura con le dinamiche di sviluppo urbanistico in atto fino ad un recente passato. In concomitanza con l'elaborazione del progetto veniva dato corso alla costruzione di un fabbricato abitativo, ora completato, ubicato all'interno dell'area verde di progetto. Negli elaborati presentati il fabbricato non è rappresentato, anche se il dimensionamento dell'intervento, nell'ambito dell'approfondimento progettuale, ne tiene conto. La scelta è motivata dalla volontà di dare rappresentazione dell'effettivo costo, per l'intera collettività, dei singoli interventi privati, qualora non attentamente valutati. Il consumo di suolo è innanzitutto una battaglia culturale, che si può combattere anche con la matita. La forza del disegno urbanistico è sicuramente centrato sulla continuità di un'area pubblica a verde e attrezzata che dal parcheggio conduca alla passeggiata e al mare; la realizzazione del fabbricato abitativo ne diminuisce sicuramente l'impatto, negando la possibilità del recupero delle visuali verso il mare. E' comunque possibile riuscire a configurare uno spazio pubblico che riconnetta i luoghi in un disegno unitario. File:L4.jpg Anche in questo senso la proposta vuole essere e presentarsi come una base di lavoro, costruttivo e sostenibile.