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CONTRIBUTO TRIENNALE 2009 - Firenze, 18.09.2009
CONTRIBUTO TRIENNALE 2009 - Firenze, 18.09.2009
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Il significato di sostenibilità attraverso le radici della nostra cultura.
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'''Il significato di sostenibilità attraverso le radici della nostra cultura.'''
introduzione
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La storia, il nostro lungo passato (contadino) non ha lasciato testimonianze leggibili – perchè non sapeva scrivere, né leggere, o, meglio, lo ha fatto con il linguaggio muto che ancora disegna la nostra realtà, attraverso fragili testimonianze – quelle poche che ci sono sopravvissute; ma il nostro legame con quel modo di sentire legato alla terra, alle stagioni, al corso del sole ed all'alternarsi dei giorni e delle notti, quel sentire non è ancora così lontano, appena tre, quattro generazioni; penso sia più facile ripartire da lì, dalle nostre radici; è a costo zero, risultato massimale e decisamente più ecologico  - anche se meno rassicurante - di una lastra di polistirolo.
La storia, il nostro lungo passato (contadino) non ha lasciato testimonianze leggibili – perchè non sapeva scrivere, né leggere, o, meglio, lo ha fatto con il linguaggio muto che ancora disegna la nostra realtà, attraverso fragili testimonianze – quelle poche che ci sono sopravvissute; ma il nostro legame con quel modo di sentire legato alla terra, alle stagioni, al corso del sole ed all'alternarsi dei giorni e delle notti, quel sentire non è ancora così lontano, appena tre, quattro generazioni; penso sia più facile ripartire da lì, dalle nostre radici; è a costo zero, risultato massimale e decisamente più ecologico  - anche se meno rassicurante - di una lastra di polistirolo.
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E' una realtà che nella sua novità sa di antico.
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E' una realtà che nella sua novità di antico.

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D.A.S. Dipartimento Architettura Sostenibile

abstract intervento Triennale

CONTRIBUTO TRIENNALE 2009 - Firenze, 18.09.2009

Il significato di sostenibilità attraverso le radici della nostra cultura.

introduzione

Come nasce qs intervento – il gruppo di lavoro del Dipartimento Architettura Sostenibile L'attività di ricerca: reperire esempi, affinare metodiche di riconoscimento dei sistemi di controllo climatico, studiare eventuali possibilità di ripristino o riproposizione.

Ricerca rivolta alle problematiche legate al recupero del patrimonio edilizio esistente - nel rispetto delle peculiarità e dei valori intrinseci - recupero dei sistemi di controllo climatico presenti - verifica delle possibilità di inserimento di sistemi di controllo climatico derivanti dalla nostra tradizione costruttiva in alternativa o complementari ad altri sistemi. Nel tempo si sono sviluppati numerosi sistemi di controllo climatico negli edifici, sofisticati nella ideazione e nelle conoscenze dei fenomeni climatici specifici di quella particolare area geografica, ma realizzati attraverso tecnologie e materiali di uso corrente Ad essi corrispondono un complesso di conoscenze, codificate attraverso i Trattati. In comune la scarsità del mezzo tecnologico, nell'accezione di significato che ha assunto nell'era industriale; elettricità/circuiti integrati/software/pompe di calore ecc...

I primi risultati delle nostre ricerche rivelano la pressoché assenza, nell'architettura rurale, di “macchine”, reperibili solo in modo significativo nell'architettura monumentale o comunque non minore.

Questa constatazione ci ha portato a fare alcune riflessioni, dalle quali è poi scaturito questo intervento.

Abbiamo cercato qualcosa di materiale, di visibile, quando la vera “macchina” era qualcosa di immateriale.

Un modo di sentire legato alla terra, alle stagioni, al corso del sole ed all'alternarsi dei giorni e delle notti, freddo e caldo, luce e buio, abbondanza e carestia...

Una alternanza codificabile ed al tempo stesso imprevedibile, che richiedeva – ma, ci accorgiamo, richiede tutt’oggi – ma messa a punto di strategie diversificate, ma in ogni caso efficaci.

Nel passato l’efficacia era sinonimo di sopravvivenza, oggi il microcosmo che ci circonda – che si chiama civiltà, urbanizzazione…. - non ci consente la percezione diretta del “pericolo”; i cambiamenti climatici stanno scardinando però l’involucro protettivo che drammaticamente ci ha allontanato dalla realtà, nella sua complessità.

la vera occasione

una svolta culturale, un diverso modo di stare al mondo

sarebbe una occasione sprecata affrontare l'emergenza clima consegnando all'umanità l'ennesimo telecomando, che gli consentirà di non modificare il proprio approccio nei confronti del pianeta e del resto dell'umanità, rimanendo nella convinzione della non esauribilità dei propri mezzi (sostenibilità attraverso il mezzo tecnologico).

Il significato di sostenibilità attraverso le radici della nostra cultura

Dibattito sul recupero e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente

energia grigia – energia di servizio

Nessun materiale è di per se sostenibile

nessun materiale da costruzione può essere considerato a priori non sostenibile

i materiali da costruzione più durevoli sono da considerarsi più ecologici di quelli che richiedono una minore quantità di energia durante la fabbricazione e che, tuttavia, hanno bisogno di essere sostituiti più frequentemente la riduzione di energia grigia può essere ottenuta affrontando contemporaneamente gli aspetti relativi al contenuto di energia primaria dell'elemento ed alla sua durevolezza.

L'esigenza ecologica e l'utilizzo di criteri bioclimatici vs architettura

Quale l'impatto dei criteri eco-sostenibili nel dibattito architettonico; applicare (o appiccicare) ai nuovi edifici vetrate multistrato, serre solari, pellicole fotovoltaiche o cappotti di postirolo ...è il linguaggio architettonico del nuovo millennio?

Il dibattito sull'architettura: deve piegarsi alle apparenti stringenti ed inconfutabili logiche legate al risparmio energetico?

La storia ci consegna una grande lezione (rif alla trattazione altri colleghi )– sviluppo di opere di architettura assolutamente poetiche ed in sintonia con il clima e la natura dei luoghi

procedere con cautela in un ambito assolutamente variegato e caratterizzato dalle proposte più disparate e vendute come risolutive anche se non testate dal grande organo certificatore che è il tempo

Il contadino si rapportava quotidianamente con il concetto di esauribilità delle risorse; si chiamavano carestie, epidemie, ma anche semplicemente grandine e parassiti; sviluppare la capacità di dare valore, il giusto valore – che non è il prezzo - alle cose può permetterci di innescare processi efficaci, effettivamente sostenibili e rispettosi della nostra grande eredità storica ma anche del patrimonio – a volte scomodo – che la storia ci consegna.

diversi approcci progettuali all'arch. Bioclimatica ed alle soluzioni ecosostenibili:

low-tech – esperienze di autocostruzione - no-tech Paolo Soleri

tecnologico higt-tech (Foster)

Umanesimo ecologico - Stefan Behnisch “nell'ambito dell'architettura ecologica si distinguono essenzialmente due scuole di pensiero. Quella di Norman Foster, che dice che si possono risolvere i problemi ecologici con più tecnologia, e quella di Soleri che dice “NO alla tecnologia!” Noi stiamo nel mezzo, anche se la mia simpatia va più veso Soleri. Io non voglio cambiare il nostro stile di vita o tornare all'età della pietra, ma se ci mettiamo nell'ottica che faccia più caldo in estate e più freddo in inverno sono convinto che potremo aspettarci un grado accettabile di confort seguendo le regole della natura”.

La nuova figura del “committente” ed il suo ruolo centrale negli aspetti decisionali:

  • accettazione di maggiore spesa in up-front
  • sensibilità all'utilizzo di materiali e tecnologie ritenute non convenzionali

(l'impiego di materiale investe tutti gli ambiti che compongono la sostenibilità: protezione dell'ambiente, integrazione sociale, ricadute sul piano economico)

  • capacità di gestione / utilizzo dell'edificio – nuovi comportamenti

sarebbe miope non considerare le problematiche legate al concetto di sostenibilità disgiunte dal clima culturale e sociale a livello generale; ogni tipo di strategia avrebbe il “fiato corto” se non partisse dall’affronto della causa primaria dell’attuale disastro: l’aggressione della natura e delle sue risorse, ma anche l’aggressione delle civiltà meno organizzate.

Aggressione alla nostra capacità di futuro a favore di un immediato beneficio

Ritrovare le radici con il passato e con il contesto naturale passa attraverso piccoli gesti, nel quotidiano; è un processo culturale, che passa anche attraverso l'acculturamento delle persone, in un'epoca in cui i mezzi di informazione sono mezzi di costruzione di una pubblica opinione.

Il miglior progetto bioclimatico può naufragare miseramente, infrangendosi negli scogli di problematiche che comunemente riteniamo estranee al progetto ed ai discorsi sull’architettura, e che riguardano la coscienza collettiva e la sensibilità del singolo.

La storia, il nostro lungo passato (contadino) non ha lasciato testimonianze leggibili – perchè non sapeva scrivere, né leggere, o, meglio, lo ha fatto con il linguaggio muto che ancora disegna la nostra realtà, attraverso fragili testimonianze – quelle poche che ci sono sopravvissute; ma il nostro legame con quel modo di sentire legato alla terra, alle stagioni, al corso del sole ed all'alternarsi dei giorni e delle notti, quel sentire non è ancora così lontano, appena tre, quattro generazioni; penso sia più facile ripartire da lì, dalle nostre radici; è a costo zero, risultato massimale e decisamente più ecologico - anche se meno rassicurante - di una lastra di polistirolo.

E' una realtà che nella sua novità sà di antico.